PERCORSO FORMATIVO: Attività culturali, servizi digitali e sostenibilità. Percorsi interdisciplinari per una gestione e fruizione sostenibile del patrimonio culturale
L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo organizza un corso di formazione gratuito di 60 ore destinato a studenti, studentesse, professionisti e professioniste del settore culturale e creativo.
Obiettivi didattici: Il corso mira a creare figure professionali in grado di gestire le attività che permettono di limitare l’impronta ecologica e ambientale nei processi di produzione culturale e negli eventi, consapevoli anche del difficile rapporto tra buone pratiche sostenibili e impatto ambientale prodotto dall’industria digitale. Il percorso dal titolo Attività culturali, servizi digitali e sostenibilità. Percorsi interdisciplinari per una gestione e fruizione sostenibile del patrimonio culturale prevede un impegno di 60 ore ed è caratterizzato da attività in presenza e online. Il corso è fortemente interdisciplinare e ha l’obiettivo di fornire gli strumenti teorici ed operativi per una formazione complessa e a 360 gradi.
L’attività didattica è organizzata in tre macroaree:
Aree di formazione:
1) Buone pratiche sostenibili di ieri, oggi e domani
2) Servizi bibliotecari digitali
3) Management e Design Thinking
Per iscriverti, compila il seguente modulo. Vai al modulo
Ogni lezione sarà disponibile online previa registrazione sulla piattaforma www.wokika.com
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato finale.
Il corso è inserito nel progetto ECOART TOCC B1.2 “Servizi per Eventi Verdi” PNRRBI-20230003368388/2 CUP: C31B23000400004, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU.
A valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, Componente 3 “Turismo e cultura 4.0”, MISURA 3 “Industrie culturali e creative 4.0”, INVESTIMENTO 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”, Sub-investimento 3.3.3 “Promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali favorendo l’inclusione di criteri sociali e ambientali nelle politiche degli appalti pubblici, orientando così la filiera verso l’eco-innovazione di prodotti e servizi”.