Convegno internazionale: “Federico Commandino (1509-1975): Umanesimo e Matematica nel Rinascimento Urbinate”

Convegno internazionale:

“Federico Commandino (1509-1975): Umanesimo e Matematica nel Rinascimento Urbinate”

18-19 settembre 2009, presso il Dipartimento di Filosofia “A. Massolo”, Palazzo Albani, via Timoteo Viti n. 10, Urbino

Accanto al Rinascimento artistico Urbino ha vissuto una grande stagione di Rinascimento scientifico e tecnico. In questi anni il Centro Urbino e la prospettiva ha attirato l’attenzione su questo importante aspetto della storia urbinate dando vita a due convegni e a una collana.

Quest’anno cadono i 500 anni dalla nascita del “padre” della scienza urbinate: Federico Commandino (1509-1575), uno dei massimi matematici-umanisti europei del Cinquecento, personaggio tanto influente sulla storia della scienza, quanto finora poco conosciuto. Influente perché le sue traduzioni dei classici della scienza antica – Euclide, Archimede, Apollonio – furono i testi su cui si formarono personaggi come Galileo, Keplero, Huygens.

Commandino nasce a Urbino nel 1509, il padre Giovan Battista è l’architetto che dirige la costruzione della nuova cinta muraria di Urbino, quella tuttora esistente. La sua prima formazione è in ambito locale, apprende latino e greco dall’umanista fanese Iacopo Torelli, un altro fanese Tommaso Leonardi lo introduce alle matematiche. Successivamente Giovanni Pietro Grassi, già precettore a Roma della famiglia Orsini, completa la sua formazione. Il rapporto col Grassi si rivela determinante, diventato vescovo di Viterbo, riesce a introdurre Commandino nella corte papale in qualità di cameriere segreto di papa Clemente VII.

Dopo la morte del papa avvenuta nel 1534, troviamo Commandino iscritto all’Università di Padova alla facoltà di medicina. Intorno all’anno 1550 sposa Girolama Bonaventuri da cui ha tre figli. La morte prematura della moglie e del figlio segna una svolta nell’esistenza del Commandino, abbandona la medicina «trovandola tra le arti fallacissima», e a dedicarsi alle ben più certe matematiche.

Si apre così la seconda parte della vita del Commandino che esordisce con la pubblicazione a Venezia nel 1558 della traduzione e commento delle opere matematiche di Archimede, affiancate da puntuali commenti. Sette anni dopo nel 1565 assistiamo a un analogo “exploit” con la pubblicazione a Bologna del trattato sulle curve coniche del matematico greco Apollonio, del libro di Archimede sui baricentri, e con un analogo libro sui baricentri dello stesso Commandino.

Gli anni ’70 del Cinquecento vedono le edizioni degli Elementi di Euclide, testo-base della formazione matematica in tutte le epoche. Fino all’Ottocento l’edizione commandiniana, la prima in assoluto fatta sugli originali greci e con criteri filologici tuttora validi, rimane il testo di riferimento, come documentano le decine di edizioni inglesi.

Grazie alla sua opera di traduzione e commento dei testi dei matematici dell’Antichità, Commandino è riconosciuto come uno dei massimi matematici-umanisti europei. Le fatiche di lavorare alla traduzione di testi spesso giunti in condizioni disastrose per le lacune e per gli errori – fatiche a cui più volte Commandino accenna – dettero un contributo determinante a creare le condizioni necessarie alla “rivoluzione scientifica”. La nuova scienza aveva bisogno di strumenti matematici e di concetti fisici che prima del Commandino mancavano o erano oscuri. Bastino due esempi. L’opera del Commandino sul baricentro prolunga gli studi di Archimede, rimasti bloccati per secoli e secoli, aprendo un capitolo fondamentale della meccanica moderna. Keplero senza la citata versione delle Coniche di Apollonio non avrebbe avuto la matematica necessaria a comporre le orbite ellittiche dei pianeti.

Altro grande merito del Commandino è di essere riuscito a radunare intorno a sé un notevole gruppo di allievi, dando vita a quella che è stata definita la “scuola matematica urbinate”. Il più celebre di questi è Guidobaldo Del Monte (1545-1607), autore del primo trattato di meccanica dato alle stampe, e poi “sponsor” di Galileo Galilei. Segue Bernardino Baldi (1553-1617) autore di un importante commento alla Mechanica di Aristotele.

Oltre al duca urbinate Francesco Maria II della Rovere, tra gli allievi del Commandino figura anche Torquato Tasso.

Organizzato da: Centro Urbino e la Prospettiva

in collaborazione con:

Dipartimento di Filosofia “Arturo Massolo”, dell’Università di Urbino

Max Planck Institute for the History of Science, Berlino

Domus Galilaeana, Pisa

Centre d’Etude Supérieures de la Renaissance, CNRS

Società pesarese di studi storici,

E con il contributo di:

Università di Urbino Carlo Bo

Accademia Raffaello, Urbino

Regione Marche, assessorato alla cultura e turismo

Provincia di Pesaro e Urbino

Comune di Urbino

Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro

Comitato scientifico

Prof. Nico Bertoloni Meli, Prof. Gian Italo Bischi, Prof. Vincenzo Cappelletti, Prof. Vincenzo Fano, Prof. Paolo Freguglia, Prof. Enrico Gamba, Prof. Carlo Maccagni, Prof. Juergen Renn, prof. Rocco Sinisgalli.

PROGRAMMA

Venerdì 18 settembre, Chairman: Ken Saito

ore 15:00- Apertura dei lavori

ore 15:30 Elio Nenci, Università di Milano

Rilettura critica della biografia di Federico Commandino scritta da Bernardino Baldi

ore 16:15 Alessandra Fiocca, Università di Ferrara

Le Università di Ferrara e di Padova al tempo di Federico Commandino

ore 17:00 Coffee Break equo e solidale

Chairman: Enrico Gamba

ore 17:30 Veronica Gavagna, Università di Salerno

Le edizioni cinquecentesche degli “Elementi” di Euclide

ore 18:15 Sabine Rommevaux, Centre d’Etude Supérieures de la Renaissance, CNRS

 La versione commandiniana degli “Elementi” di Euclide

ore 19:00 Ken Saito, Università di Osaka

Le “Galleggianti” di Archimede nella versione del Commandino

ore 20:00 Cena

Sabato 19 settembre, Chairman Paolo Freguglia

ore 9:00- Pier Daniele Napolitani, Università di Pisa

Commandino e Archimede

ore 9:45 Vico Montebelli, Centro Internazionale di Studi Urbino e la Prospettiva

Commandino algebrista

ore 10:30 Coffee Break equo e solidale

ore 11:00 Antonio Becchi, Max Planck Institute for the History of Science, Berlino

 Tra Mortlake e Urbino: Euclide, Vitruvio, Commandino

ore 11:45 Pierluigi Graziani, Università di Urbino

Il dibattito sulla logica e sull’interpretazione presso la scuola matematica urbinate

ore 12:30. Martin Frank, Università di Pisa

La “Parafrasi” di Guidobaldo del Monte all’ “Equilibrio dei piani” di Archimede

ore 13:15 Chiusura dei lavori

ore 13:30 Pranzo